Rimini | Economia, saldo negativo per le imprese: ne muoiono 3 al giorno
Economia, dai numeri diffusi da Infocamere Movimprese per il terzo trimestre 2013 in provincia di Rimini spiccano le 651 imprese cessate rispetto alle 446 dello stesso periodo del 2012 (corrispondenti a 205 imprese cessate in più rispetto ai primi nove mesi del 2012). E se è in risalita, invece, il trend delle nuove iscrizioni, che passano dalle 455 del periodo gennaio/settembre 2012 alle 532 nel medesimo arco temporale dell’anno in corso (più 77), il saldo complessivo degli ultimi dodici mesi conta in totale 452 imprese in meno (si passa dalle 36.138 imprese attive nel terzo semestre 2012 alle 35.686 registrate a settembre 2013). Il trend globale del 2013 riportato da Infocamere conferma la scomparsa in media di circa 3 imprese al giorno in provincia di Rimini.
“Non è un segnale da sottovalutare - spiega l'assessore provinciale Fabio Galli - in un panorama che da ormai due anni a questa parte vede confermato un trend in lenta discesa per quanto riguarda il rapporto tra imprese nuove e cessate. I settori principali (costruzioni, agricoltura, manifatturiero, commercio) continuano a segnare il segno meno. Il trend dei dati locali, inquadrabile in un contesto più ampio di crisi strutturale a livello nazionale ed internazionale, necessità dunque di strumenti di più ampia e generale portata rispetto a quelli possibili a livello locale. Il discorso è dunque simile a quello fatto sul turismo: solo con un incremento della capacità di spesa singola e familiare, unito a politiche di sviluppo aziendale fondate sulla defiscalizzazione del lavoro e sulla semplificazione dei processi burocratici, si riuscirà a dare sostanza nel 2014 al fragile, timidi, circoscritti segnali incoraggianti, fatti registrare anche a Rimini nei primi 9 mesi dell’anno. Il quadro generale non incoraggia, perché le 205 imprese cessate da un anno all’altro sono e rimangono un dato grave. Ma si intravede ancora quel dinamismo nell’aumento delle neo iscritte che storicamente è nel dna del nostro territorio. La voglia di combattere è intatta”.
A guidare la classifica delle attività economiche in sofferenza è ancora il settore delle ‘costruzioni’, con altre 90 imprese cessate che portano il totale a 184 mancanti all’appello in un anno, rispetto i primi nove mesi 2012 (5.493 del 2013 rispetto le 5.677 del 2012).
In difficoltà anche il settore ‘agricoltura, silvicoltura e pesca’ (- 52 imprese), che in un anno ha perso in totale 154 imprese (2.793 nel 2013, 2.947 quelle attive a settembre 2012). Dinamiche invece altalenanti del settore onnicomprensivo ‘commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazioni di autoveicoli e motocicli’, dove si registra una forte dinamicità (sono ben 265 le imprese che chiudono, ma anche 124 quelle nuove) che però non è sufficiente per scacciare il segno meno dal saldo totale, che si assesta su un meno 55 (9.361 le imprese attive rispetto le 9.416 registrate a settembre 2012); praticamente, per ogni azienda che apre, ne chiudono due.
Il manifatturiero rallenta la sua caduta, ma il saldo è comunque negativo con -49 imprese rispetto al 2012.
Qualche segnale di ripresa rispetto al terzo trimestre 2013 si registra nel settore alloggi e ristorazione che passa dalle 4.772 attività iscritte nel 2012 alle 4.791 del settembre 2013. Tengono o aumentano leggermente anche telecomunicazioni, assicurazioni, fornitura di personale, e servizi di vigilanza ed investigazione.